
Momento di pausa dalla settimana cinematografica dedicata alla Streep, ma nessuna pausa dalle date importanti: come sempre ogni anniversario è pretesto per parlare d’arte, e oggi parliamo di una donna che, come tante delle mie eroine, ha sconvolto un po’ i canoni dell’Italia perbenista ed è diventata icona queer per eccellenza del Bel paese: la mitica Raffaella Carrà.
Attrice, cantante, showgirl, ballerina, conduttrice e ideatrice di programmi televisivi, attiva per oltre sei decenni, regina del piccolo schermo in Italia come in Spagna e venerata nell’America Latina, la Carrà ha aperto le porte ai format televisivi oggi in voga, combattendo allo stesso tempo ipocrisie e bigotteria nello Stato tradizionalmente più conservatore dell’Europa. Schietta, sguaiata, allegra, un turbine di energia, portavoce della sessualità libera e dell’amore oltre barriera, con i suoi look camp e i suoi balletti folli la Carrà è stata l’incarnazione del meglio degli anni Settanta e Ottanta.
Oggi fresca settantottenne, ancora col caschetto lungo platinato e la risata pronta, la festeggiamo con alcune delle sue più iconiche canzoni, da cui dovremmo tutt* prendere vivacità e voglia di vivere, come dice Raffaella: “se per caso cadesse il mondo, io mi spostò un po’ più in là” . Rumore, Ballo ballo, Festa, Luca, Adios Amigo, Tanti auguri, Tuca Tuca, A far l’amore comincia tu: una carriera strepitosa, un dono di gioia purissima. Tanti auguri Raffaella.