
“Qualcuno può per favore, andare alla porta? Qualcuno può per favore andare alla stramaledetta porta?!„
Mary Fischer, She Devil
Semplicemente perfetta. Meryl Streep, nei panni della famosissima scrittrice di romanzi rosa Mary Fisher, è una gioia per gli occhi, stretta in completi rosati e cappellini inguardabili, calcolatrice e narcisista anima in cerca dell’amore. She-Devil, commedia che gioca sulla vendetta di Ruth, una donna tradita e lasciata dal marito per la perfida Fischer, è un film strutturato su un doppio cliché, quello della femme fatale e quello della fedele compagna abbandonata, eppure diverte.
Come? La Streep e la Barr abbandonano ogni pretesa e portano al parossismo i propri personaggi, ironizzando sulle loro caratteristiche e, giocando con gli stereotipi, esasperano a tal punto chi guarda dall’adorare ogni momento in cui sono in scena. Il piano di Ruth per sabotare completamente vita e carriera di Mary e dell’ex marito Bob non si sottrae a questa drasticità, che dà sapore alla commedia, la quale giustamente punta all’incredibile anziché al realistico.
Mary Fisher, ambiziosa e rude, è al suo massimo quando si sforza di essere amabile, di gestire le situazioni con calma, reprimendo l’ira solo per farla scoppiare con maggiore impeto in un secondo momento. La Streep, impegnata in ruoli drammatici e complessi, e per lo più abituata a portare in vita eroine, alla sua prima occasione in una black-comedy fa uscire tutto il suo humor e, soprattutto, con autoironia, crea le premesse per la vanitosa e crudele Madeline Ashton de La morte ti fa bella, uno dei suoi migliori personaggi.