Non si può non essere grat& ogni 25 aprile. Grazie alla lotta partigiana, il 25 aprile nel 1945 a Milano la liberazione dalle truppe naziste ha posto fine all’occupazione ed è stato il colpo di grazia che ha portato alla fine del Terzo Reich: Hitler si sarebbero suicidato cinque giorni dopo.
Il 25 aprile si festeggia e si ricorda, si mantiene la memoria del sacrificio di migliaia di persone che hanno lottato, dando la vita per sconfiggere una piaga sociale, una violenza fisica e culturale fra le peggiori di sempre. Il buco nero del ventennio nazi-fascista ha inglobato milioni di vittime, creando un retaggio culturale a cui hanno attinto a piene mani decine di politici.
E qui si arriva alla polemica: l’Italia dovrebbe essere uno stato fortemente antifascista, tutto il mondo dovrebbe rifiutare questa ideologia, eppure così spesso si sente il lascito di quegli anni, si sente un’affinità pericolosa e mai sopita fra il fascismo e alcuni tra i più tristemente popolari partiti e movimenti attuali.
Sorvolando su personaggi come i membri di Casapound, come facciamo a lasciare che sia legale l’azione di Fratelli d’Italia, della Lega o quello che resta del partito-Berlusconi? Se il fascismo è da condannare per legge, allora tutto ciò su cui si basa dovrebbe essere condannato a sua volta. Il fascismo è sessismo, omofobia, esaltazione di una retorica maschilista e dittatoriale. Bene, un partito che si oppone al DDL Zan, che impedisce ai migranti di poter sbarcare, che promuove l’uso delle armi, che si ostina nel razzismo più becero, questo è un partito fascista.
La retorica di Giorgia Meloni è fascismo. Il decreto sicurezza bis di Salvini è fascismo. L’omotransfobia di Pillon e Fontana è fascismo. Fino a che in Italia non ci libereremo di questi personaggi non potremo essere del tutto liber&.