
Edith Piaf è stata tante cose nella sua vita: una ragazza molto povera e trascurata, con genitori altrettanto poveri e fortemente instabili. Una stella nascente e poi abbandonata. Una delle più grandi cantanti del ventesimo secolo e una donna prematuramente invecchiata, indebolita, morta giovane prima ancora di poter compiere quarantotto anni.
Piccolina, leggermente cifotica, con grandi occhi, pochi capelli e sopracciglia dipinte, Edith è una delle figure anche esteticamente e stilisticamente più riconoscibili della storia della musica mondiale. La sua voce, i suoi vibrato inconfondibili, la malinconia coinvolgente di cui ha intessuto canzoni indimenticabili: c’è tantissimo di umano e di doloroso nella musica di Edith. Lo sentite ne La vie en rose, in Je ne regrette rien, mentre in pezzi come Milord e La foule c’è quasi un’atmosfera di leggerezza e ironia, che facevano senz’altro parte della personalità di Edith.
In occasione del 105esimo anniversario della nascita della più grande chanteuse francese di tutti i tempi, ecco che vi consiglio La vie en rose, film biografico del 2007 interpretata da una divina, incredibile, irriconoscibile Marion Cotillard.