
Nasceva il 28 dicembre del 1934, prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, Margaret, detta Maggie, Smith. Oggi, dopo aver calcato i palcoscenici più importanti d’Inghilterra e America e aver conquistato i cuori di milioni di cinefili, Maggie compie 85 anni. Ma non si ferma.
Non si ferma perché l’ispirazione artistica, la voglia di immergersi in opere sempre nuove è qualcosa da cui è molto difficile andare in pensione, soprattutto se si è ancora molto richiesti. Perché Maggie è sempre stata, e continuerà ad essere, molto richiesta.
Come pochissime altre grandi interpreti, perlopiù native inglesi, come la splendida Angela Lansbury e la bravissima Judi Dench, Maggie è un’attrice che è riuscita a raggiungere nel corso della sua ultra sessantennale carriera il successo e la realizzazione sia nel teatro che nella televisione che nel cinema.
Ha portato sulla scena i maggiori drammi shakespeariani fra gli anni ’50 e gli anni ’90, deliziando il pubblico anglofono. Ha creato personaggi memorabili che hanno fatto parte della storia del grande cinema in film come Otello (1965), La strana voglia di Jean (1969), California Suite (1978), Camera con vista (1985) passando da splendida giovane attrice ad interprete raffinata. Ha saputo divertire in Sister Act (1992) e ne Il club delle prime mogli (1996) e far riflettere nel bellissimo Un té con Mussolini (1999), per poi dominare l’immaginario popolare del primo decennio degli anni 2000 nel ruolo della severa e brillante Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter (2001-2011). Ha quindi trovato posto nel mondo della TV dando vita alla arguta e incontestabile Lady Violet nella acclamatissima serie Downton Abbey (2010-2015), ruolo che ha ricoperto brillantemente sul grande schermo nell’omonimo film, uscito proprio in questo 2019.

Vincitrice di 2 Oscar su 6 candidature, di 3 Golden Globe su 12 candidature, di ben 7 BAFTA su 18 candidature, di 1 Tony Award e di 4 Emmy, Maggie ha saputo reinventarsi e mostrare il suo incredibile valore attraversando 7 decenni nel mondo dello spettacolo, dimostrando ciò che a volte non è così evidente: il talento non ha età.