Il 16 dicembre del 1775 nasceva a Steventon, nello Hampshire, Jane Austen, e probabilmente nessuno all’epoca poteva sapere che quella bambina avrebbe cambiato per sempre il corso della storia. Jane Austen è sempre stata un’appassionata scrittrice: dopo aver riempito le sue giornate con studio, lettura, pianoforte e la scrittura dei suoi taccuini Jane ha iniziato a comporre i suoi romanzi attorno al 1793.

Con l’utilizzo del discorso indiretto libero, una tecnica da lei introdotta (la mia fonte è lo splendido libro Scrittori della dk editori) si è messa da parte per dare pieno spazio ai pensieri e alle percezioni dei propri personaggi. In un’epoca in cui la scrittura, così come le altre espressioni artistiche ed intellettuali, era esclusivamente appannaggio degli uomini, Jane è stata una delle prime autrici di straordinario successo. Romanzi come Ragione e Sentimento (1811), Orgoglio e Pregiudizio (1813), Emma (1815) sono classici senza tempo, diventati capisaldi della letteratura internazionali, tra i più letti di sempre. Con la sua ironia intelligente e la sua fedele descrizione della società del tempo Jane ha dimostrato di essere una scrittrice incredibilmente brillante e con una capacità di osservare la realtà e di trasmetterla suscitando divertimento nel lettore, ma allo stesso tempo facendolo riflettere e muovendo una critica consapevole.
“La persona, sia un gentiluomo o una signora, che non provi piacere per un buon romanzo, deve essere intollerabilmente stupida”
Spero che Jane abbia saputo, nella sua sin troppo breve vita, di essere una grande scrittrice. Spero che abbia capito di aver espresso meravigliosamente il suo potenziale. Perché troppi talenti sono stati misconosciuti, solo perché troppo avanti coi tempi.