” Non devono spostare lo sguardo da te di un centimetro ” dice Ramona a Destiny. Ed è proprio quello che succede a chi va al cinema a vedere Hustlers, quando Jennifer Lopez è in scena: non le puoi staccare gli occhi di dosso. L’ingresso di J Lo nel film è qualcosa di eccezionale, ma l’intera performance della Lopez è straordinaria. Jennifer è completamente calata nella parte di Ramona, bellissima e sensuale stripper, madre single che si reinventa truffatrice e business woman.

La storia di Hustlers è raccontata attraverso un avanti-indietro; questa è una tecnica spesso usata nei crime drama, ed è qui efficace. A raccontarla è Destiny (Costance Wu), ballerina nei night club la cui vita cambia quando incontra Ramona, ma soprattutto quando è colpita dalla nascita di una bambina, dalla fine di un rapporto e dalla crisi finanziaria del 2008.
La regista, Lorene Scafaria, dà un ritratto durissimo della situazione vissuta, creata, ma anche subita da questo gruppo di ragazze. E alla fine, pur non potendo condividere ovviamente ciò che fanno le ragazze di Wall Street, il film realizza un quadro terribilmente realistico della condizione di queste donne, e fa riflettere seriamente, senza scadere mai nella retorica, sulle problematiche della vita causate da una situazione economica difficile, dall’assenza di lavoro. Hustlers è un’opera che crea un legame empatico con le sue protagoniste.
Una storia tutta al femminile che fa vedere come l’economia, la politica ed ogni sfera di potere sia nelle mani di uomini bianchi etero, che spesso agiscono solo per arricchire se stessi, fregando gli altri. La scelta delle protagoniste, tutte diverse fra loro (un’asiatica, un’afroamericana, una ispanica) fa vedere come le minoranze siano sempre quelle più in difficoltà nella società patriarcale bianca che continua ad essere il modello sociale predominante.
“Il gioco è truccato, le persone che rispettano le regole non vincono mai” dice Ramona ad un certo punto del film. Non è una giustificazione. Però.