100 punti per riassumere cosa significhi essere lesbica, ed essere lesbica in un mondo essenzialmente omofobo, ed essere cresciuta dovendo fare i conti con discriminazioni, presa di coscienza di sé, aspettative, amori e relazioni con gli altri.
Anna Segre, scrittrice, medico, psicoterapeuta, poetessa, racconta di se stessa ma allo stesso crea un’opera empatica, attraverso cui è possibile rivedere se stessi in una società che ci spinge spesso ad essere diversi da quelli che siamo.
La storia di un’anima le racconta tutte?
No.Però.
Leggete questo libro, perché attraverso un’opera strettamente empirica a Segre riesce a dare uno specchio in cui rivedersi, da cui avere un’immagine di se stessi più confortante, perché, per quanto gli altri, la politica, la società, i costumi, i parenti e noi stessi possano far sembrare un’impresa ardua essere se stessi ed essere liberi di essere se stessi alla fine questa è l’unica cosa che conta.

Alla fine ne vale la pena e, come dice l’autrice nel punto Wilde e Tondelli sono padri, per me, l’avere qualcuno che metta bianco su nero un sostegno a chi si sente incompreso e avversato da tutto e tutti darà più forza a coloro che verranno. La letteratura rimarrà nella storia a testimoniare l’esistenza di un problema e la forza di chi ha saputo combatterlo, sapendo che nell’amare e nell’essere niente può essere sbagliato.
Lesbica e obbligata a eccellere, sempre che una ci riesca. Ma è quello che mi ha detto mia madre: almeno diventa una persona speciale, perché una lesbica che fa le pulizie per vivere è l’ultima avente diritto di questa società. Se sei lesbica, fatti perdonare.