il genio che prescinde dal tempo e dallo spazio
Virginia Woolf è un genio artistico e letterario: questo periodo è presente nella mia mente come un assioma. Che si tratti di lettere, diari, romanzi, saggi o racconti, la scrittura di Virginia è qualcosa di incredibilmente affine al mio animo e tranquillizzante per me. Nel suo essere evasiva, introspettiva, estremamente concentrata sull’individuo più che sull’esterno, nel suo dare voce al pensiero dei personaggi passando inavvertitamente dall’uno all’altro, Virginia compie come una magia, e proprio il suo modo di scrivere ha costituito una svolta nella letteratura mondiale.

Pubblicato nel 1928, Orlando rappresenta un caso particolare nell’opera omnia di Virginia, essendo un romanzo in cui l’azione, il movimento ed il tempo sono presenti con forza. Orlando è la storia dell’omonimo giovane uomo inglese la cui vita attraversa i secoli. Superando l’unità di tempo e di spazio, mostrando i cambiamenti avvenuti a livello storico con il passare del tempo, descrivendo i territori, i luoghi con una maestria straordinaria, Virginia Woolf dà vita ad un’opera che fa divertire e riflettere, attuando un cambiamento di genere al suo personaggio e mostrando qualcosa di inaccessibile a quasi tutti gli autori del tempo: il differente trattamento riservato ad una donna rispetto ad un uomo, nonostante l’interiorità di essi, le loro emozioni, il loro carattere, rimangano gli stessi.
La narrazione di Virginia è splendidamente realizzata e il libro è per questo consigliatissimo a tutti gli appassionati di letteratura in generale: l’unica cosa da fare, che può non essere semplice, è riuscire a farsi trasportare completamente dall’autrice, entrare nei suoi meccanismi. Solo allora la storia parlerà al vostro cuore, e la lettura scorrerà leggera.